Pablo Picasso, “Le Cocu Magnifique” (serie di acqueforti e acquatinte, 1966) - Stima € 20.000
Pablo Picasso, “Le Cocu Magnifique” (serie di acqueforti e acquatinte, 1966) - Stima € 20.000
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La serie Le Cocu Magnifique nasce nel 1966, quando Pablo Picasso ha ormai più di ottant’anni ma conserva un’energia creativa intatta.
Si compone di dodici incisioni — realizzate con le tecniche dell’acquaforte e dell’acquatinta — stampate su carta Richard-de-Bas in un’edizione limitata.
Picasso trae ispirazione dall’omonima commedia simbolista Le Cocu Magnifique di Fernand Crommelynck, scritta nel 1921, che racconta in modo ironico e drammatico la gelosia di un uomo ossessionato dall’idea del tradimento.
Pur partendo dal testo teatrale, Picasso non si limita a illustrarlo: lo trasforma in un racconto personale, dove amore, desiderio e gelosia diventano strumenti per indagare la natura umana e, soprattutto, se stesso.
L’artista si identifica con i personaggi maschili — il marito geloso, l’artista, il minotauro — e li trasfigura nel suo linguaggio simbolico e sensuale.
Esposto al MO.MA di NYC
Pablo Picasso. Le Cocu magnifique. 1966, published 1968 | MoMA
Aspetti tecnici e stilistici
Le opere della serie sono realizzate con l’acquaforte e l’acquatinta, due tecniche calcografiche che consentono grande libertà di espressione.
Con l’acquaforte, Picasso incide linee sottili e nervose sulla lastra metallica; con l’acquatinta, invece, ottiene superfici morbide, ombre e profondità tonali.
L’effetto complessivo è quello di un disegno vibrante, spontaneo, dove il segno conserva l’immediatezza del gesto.
In questi lavori si riconosce lo stile tardo di Picasso: linee fluide, deformazioni volutamente
espressive, figure che oscillano tra il grottesco e il sensuale.
Il bianco e nero diventa teatro di contrasti: luce e ombra riflettono tensioni emotive, e la materia grafica sembra animarsi come un palcoscenico.
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Nella prima incisione, vediamo una figura femminile nuda, sdraiata, osservata o suonata da un uomo, forse un artista o una figura mitologica.
Il tema della modella e dell’artista ritorna qui in chiave erotico-psicologica: non c’è solo
contemplazione, ma anche desiderio e distanza.
L’uomo, che può essere interpretato come un alter ego di Picasso o come il minotauro, guarda la donna distesa, simbolo di ispirazione e di passione.
Il fondo scuro ottenuto con l’acquatinta crea un senso di intimità e mistero, come se la scena si svolgesse in uno spazio mentale più che reale.
È un momento di tensione sospesa, dove l’arte e l’eros si fondono.
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